(Gesuiti) Il 21 marzo si ricorda il 40º anniversario del martirio di Lluís Espinal. “Lucho” fu torturato e ucciso in Bolivia per aver denunciato l’ingiustizia, la povertà, la mancanza di libertà e la repressione militare, divenendo una voce scomoda per molti. La Compagnia di Gesù in Catalogna e il centro studi “Cristianesimo e Giustizia” (Fondazione Lluís Espinal) organizzano diversi eventi in sua memoria.
Il primo, programmato il 17 marzo, è stato annullato a seguito delle misure adottate dalla Generalitat per contenere la diffusione del Coronavirus. Si trattava della tavola rotonda “Ricordo, memoria e prospettive”, a cui dovevano partecipare Víctor Codina, gesuita e compagno di Espinal; Sonia Herrera, membro del direttivo della Fondazione Espinal; Francesc Xavier Victori Espinal, nipote del gesuita; e Anna Masllorens, giornalista e autrice del documentario “Un martire scomodo”.
Al momento restano confermati gli altri appuntamenti. Venerdì 20 marzo nella chiesa dei Gesuiti di via Casp si terrà una veglia di preghiera dal titolo “Spendere la vita”. Il 3 e 4 aprile veglia a Montserrat e marcia fino a Manresa, per ricordare il cammino che fece S. Ignazio di Loyola ma che quest’anno servirà anche a ricordare l’impegno e la testimonianza di Espinal.
In ogni caso, nell’anniversario del martirio, Cristianesimo e Giustizia ha realizzato una nuova edizione del quaderno “Preghiere sulla bocca del cannone”, pubblicato 20 anni fa. Ora è stata aggiunta una introduzione di Víctor Codina, che aiuta a inquadrare la figura di Espinal e a comprendere queste preghiere che furono scritte per essere lette alla radio. Questa edizione include anche la “Testimonianza dello sciopero della fame”, in cui lo stesso Espinal spiega l’esperienza vissuta durante i 19 giorni di sciopero della fame a La Paz, alla fine del 1977. Si tratta di un testo inedito, che si pubblica per la prima volta in catalano e ha un grande valore testimoniale.