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Fotografia: Bisbat de Tortosa.

Vogliamo vescovi

JORDI LLISTERRI  Perdonatemi il ritorno a un luogo comune dopo la promozione del vescovo di Tortosa a Valencia. Siamo passati dallo storico "Vogliamo vescovi catalani", al "Vogliamo buoni vescovi" di quando ci mandavano prelati con l'orzata nelle vene, fino al "Vogliamo vescovi ausiliari" per avere un organico di vescovi catalani.

Dall’identità nazionale agli indulti

(Jordi Llisterri) Scusate se mi occupo di politica. Ma la copertina di questa domenica di ABC ha passato il segno. La nota dei vescovi catalani sulle “misure di grazia” e il successivo sostegno verbale, non scritto, della Commissione Permanente della Conferenza episcopale spagnola, ha riacceso il dibattito. La scorsa settimana sui siti e nei titoli dei quotidiani spagnoli si è potuto leggere ogni tipo di insulto contro i vescovi.

I vescovi sostengono il “dialogo e i provvedimenti di grazia” per risolvere la situazione politica catalana

(CR) “Come abbiamo affermato in numerose occasioni, siamo convinti della forza che hanno il dialogo e i provvedimenti di grazia in ogni situazione di conflitto”. Questo è il sostegno dei vescovi catalani all'indulto per i prigionieri indipendentisti annunciato dal governo spagnolo. Giovedì la Conferenza Episcopale Tarraconense ha emesso un breve comunicato sulla situazione politica in Catalogna che evidenzia il dialogo “come via effettiva per dare risposte alla speranza di sanare le divisioni”.

Il vescovo Benavent: “A Tortosa non ci sono fazioni tra i sacerdoti”

(Laura Mor/Jordi Llisterri –CR/Tortosa) Tortosa è una diocesi che sembra lontana, a sud. Due terzi del territorio diocesano sono in Catalogna, il resto nella Comunità Valenciana e attraversato dall’Ebro. Una diocesi dove sembra che non succeda mai nulla ma che negli ultimi anni ha dato tre vescovi e, dopo essere stati a Tortosa, due cardinali arcivescovi a Barcellona in poco tempo. Enrique Benavent fu nominato vescovo di Tortosa nel 2013, dopo otto anni come ausiliare della sua diocesi natale, Valencia.

Il vescovo Saiz: “L'influenza della Chiesa va oltre la pratica domenicale”

(Laura Mor/Jordi Llisterri –CR/Terrassa) Fuori della sua diocesi o degli ambienti ecclesiastici molti avrebbero difficoltà a dire chi è il vescovo di Terrassa. Come se esistessero solo i vescovi delle grandi città catalane o che siano protagonisti di effimere polemiche di stampa. Nel 2001 Josep Àngel Saiz Meneses fu nominato vescovo ausiliare di Barcellona con il cardinale Ricard Maria Carles e nel 2004 fu nominato primo vescovo di Terrassa.

Pardo: “Ogni vescovo catalano dice quello che pensa e si cerca di arrivare a un consenso”

(Laura Mor/Jordi Llisterri –CR/Girona) Francesc Pardo dal 2008 è vescovo di Girona, dove il 29 ottobre si celebra la festa patronale di San Narcis. Nella Conferenza Episcopale Tarraconense è incaricato della pastorale sanitaria e presiede Catalonia Sacra, iniziativa congiunta delle dieci diocesi catalane per diffondere il patrimonio culturale della Chiesa. Con questo articolo iniziamo un ciclo di interviste ai vescovi catalani.

Manuale d’istruzioni del Concilio Provinciale Tarraconense

(Jordi Llisterri –CR) Il 21 gennaio si sono compiuti 25 anni dall’apertura del Concilio Provinciale Tarraconense nella Cattedrale di Tarragona. È l’avvenimento più importante e che ha mobilitato gli sforzi maggiori degli ultimi tempi nella Chiesa catalana. Del Concilio se n’è parlato molto ma dopo 25 anni non si ricordano molte cose. Abbiamo redatto una sorta di manuale di istruzioni per aiutare a comprendere di cosa parliamo quando ci riferiamo al Concilio del 1995.

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