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Nasce Santa Ildegarda, una nuova congregazione di monache benedettine

(Glòria Barrete –CR) Ventiquattro monasteri femminili benedettini da alcuni mesi hanno formato una nuova congregazione religiosa intitolata a Santa Ildegarda. Un nuovo modo di relazionarsi tra monasteri, guadagnando autonomia, facendo rete e dotandosi di maggiori risorse organizzative che ha iniziato il suo percorso in piena pandemia.

I claretiani grati per l’“impegno sociale ed evangelico” di Casaldàliga

(Claretians) “Affinché, con Pietro e come Pietro, sappiamo trovare nella forza della preghiera fatta vita e impegno, il vincolo di unità che ci conduca a cercare un altro mondo possibile”. È la preghiera recitata da Ricard Costa-Jussà, provinciale dei missionari claretiani di San Paolo, nella messa di ringraziamento per la vita di Pere Casaldàliga, martedì nella chiesa del Cuore di Maria a Barcellona.

Casaldàliga ricordato come “profeta, martire e mistico”

(Bisbat de Solsona/CR) Radicalità, impegno, coerenza, vita missionaria, coraggio nel denunciare e vocazione profetica sono alcune delle virtù del claretiano Pere Casaldàliga che sono state ricordate nella Cattedrale di Solsona il 12 agosto in occasione della messa funebre per il vescovo emerito di São Félix do Araguaia, che di quella diocesi era originario (era nato a Balsareny).

Due nuovi monaci nella comunità di Montserrat

(Abadia de Montserrat) Sabato 11 luglio, nella solennità di San Benedetto, i fratelli Jordi Puigdevall e Xavier Caballé firmeranno il loro impegno definitivo con la comunità benedettina di Montserrat e saranno consacrati monaci con la preghiera dell’abate e la professione solenne.

Montserrat: “C’è molta gente che ci dice che ha voglia di tornare”

(Glòria Barrete –Montserrat/CR) 10 del mattino di un giorno feriale e non c’è un’anima a Montserrat. Piazza vuota, ingressi vuoti, parcheggio senza macchine, museo e locali chiusi. Immagine insolita per un posto che accoglie ogni anno più di 2,7 milioni di persone. La pandemia ha lasciato Montserrat senza visitatori per due mesi. Una comunità benedettina abituata all’accoglienza di ospiti, pellegrini e turisti che ha visto come un giorno dopo l’altro tutto rimaneva in silenzio.

L’inventiva ecclesiale durante il lockdown non deve sparire

(CR) Manca ancora la prospettiva per un’analisi distaccata e complessiva. Ma le comunità cristiane considerano l’accompagnamento come un valore essenziale che hanno saputo preservare durante la pandemia e che converrebbe potenziare in futuro. Allo stesso tempo, si apre il dibattito su come utilizzare le risorse virtuali per approfondire l’esperienza cristiana, senza trascurare il fattore umano. Si sono espressi in questi termini martedì scorso i partecipanti al primo dibattito su “La Chiesa dopo il lockdown”.

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