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Catalunya Religió
Santa Tecla Tarragona 2022
[Foto: Arquebisbat de Tarragona]
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ARCIDIOCESI DI TARRAGONA Venerdì 23 settembre, Tarragona ha celebrato la festa patronale in onore di Santa Tecla, vergine e martire. La giornata è iniziata al mattino con la celebrazione del Pontificale in onore della santa patrona della città, presieduto dall'arcivescovo Joan Planellas.

Nell'omelia l’arcivescovo ha fatto riferimento alla celebrazione del 700° anniversario dell'arrivo in città della reliquia del braccio di Santa Tecla: «È il coraggio della fede che ci fa essere, a settecento anni di distanza, eredi di tanta storia, di tanta fede vissuta e sofferta, e anche di tante preghiere e tante richieste alla giovane martire che è diventata, col suo esempio, una santa molto tarragonina».

«Tecla agisce spinta dalla libertà che il Signore le ha dato»

L'arcivescovo ha parlato della vita di santa Tecla, “una giovane, originaria di Iconio, nell’Asia Minore, che rifiutò un matrimonio combinato e si convertì alla fede cristiana grazie alla predicazione di san Paolo”. Con la sua testimonianza ha evidenziato che "la fermezza della fede, la verginità e l’audacia vanno di pari passo". Planellas a ricordato che «Tecla agisce spinta dalla libertà che il Signore le ha dato e proprio in questo aspetto si trova il fulcro della sua santità».

Seguendo questo esempio di libertà, Planellas ha invitato i cristiani a continuare a gridare "'sacrilegio, sacrilegio' quando la libertà delle persone è minacciata e frustrata, quando assistiamo ad abusi di potere e di coscienza intorno a noi, quando la vita umana è disprezzata, sia che sia al suo inizio, o nel suo sviluppo, o nella fase finale dell'esistenza”.

«Tecla fu una donna libera da ogni convenzione sociale, che visse la libertà che Cristo le aveva donato. Questo è il vero 'potere' del 'non potere' della povertà evangelica: è la libertà dei figli di Dio», ha assicurato.

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