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Catalunya Religió

CR La prima reazione episcopale al rapporto del Difensore civico sugli abusi è stato un messaggio su "X" del cardinale Joan Josep Omella che inizia mettendo in discussione i dati pubblicati dai media. Il presidente della Conferenza episcopale spagnola afferma che “le cifre estrapolate da alcuni media sono menzognere e hanno lo scopo di ingannare”.

Nonostante queste critiche, il messaggio termina assicurando che "Non ci stancheremo di chiedere scusa alle vittime e di lavorare per la guarigione".

Il cardinale ricorda una citazione del Catechismo della Chiesa Cattolica in cui si afferma che anche i responsabili della Chiesa sono peccatori e che “la zizzania del peccato sarà mescolata al buon seme del Vangelo fino alla fine dei tempi”. Come pure che la Chiesa riunisce i peccatori “ancora in cammino verso la santità”.

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La cifra pubblicata di oltre 400.000 vittime non figura nel rapporto del Difensore civico, né risponde ad un elenco di casi contestati. Il rapporto comprende un'indagine su un campione di 8.000 persone di età superiore ai 18 anni, di cui l'1,13% dichiara di aver subito abusi in ambito religioso, e tra questi lo 0,6% direttamente da preti o religiosi. Una proiezione matematica sulla popolazione approssima questa cifra nella forchetta più alta a 400.000.

Nella conferenza stampa di presentazione del rapporto, Ángel Gabilondo ha ribadito, rispondendo alle domande dei giornalisti, di non voler specificare una cifra. Da un lato perché non è possibile paragonare un'indagine con le 487 vittime di cui si è occupato il Difensore civico, o dati simili che compaiono in altri conteggi di abusi in Spagna negli ultimi decenni. "Pensiamo che non sia necessario fare estrapolazioni", ha detto ai giornalisti.

Ma soprattutto perché "se il dibattito alla fine è sui sondaggi o su quanti casi sono emersi... prevedo che non andremo molto lontano su questa strada". "A me sembra una barbarie anche una sola vittima", ha aggiunto Gabilondo. Che la cifra dello 0,6% non gli sembrava "una grandezza minore" e che "non serviva una cifra con 6 o 12 zeri per farla sembrare più notizia".

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Ringraziare l'operato dei sacerdoti

In seguito alla polemica suscitata dal tweet di Omella di sabato mattina, nel pomeriggio ha chiarito a "X" che "il rapporto del Difensore civico non fa alcuna estrapolazione, la fanno alcuni media intenzionalmente". E cita i dati dei 487 casi documentati dal Difensore civico e dei 1.125 raccolti dalla Chiesa: "Una cosa è la verità, un'altra estrapolazioni infondate".

Al di là delle cifre, assicura che “Ogni vittima è un dramma terribile al quale chiediamo perdono e che accompagniamo” e che “continuiamo a lavorare per porre fine a questa piaga terribile nella Chiesa e in tutta la società”.

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Nella stessa serata ha lanciato un nuovo messaggio per ringraziare l'operato dei sacerdoti: "Grazie per aver accettato la critica e anche la diffamazione nello stile di Gesù. Grazie per aver chiesto perdono quando avete sbagliato. Grazie perché vi spendete e vi impegnate per annunciare il Vangelo e vivere la carità”.

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